Istruzioni per recedere da un contratto di prestito finalizzato

I prestiti personali finalizzati sono oggi alcune tra le soluzioni migliori per ottenere una certa liquidità rivolgendosi ad una finanziaria o ad una banca a favore di diversi acquirenti. Il prestito personale finalizzato è una soluzione di prestito particolarmente semplice e veloce con cui oggi puoi scegliere di acquistare con una certa libertà dei beni di consumo e dei servizi di varie tipologie.

Coloro che scelgono di accedere a questo tipo di prestito spesso hanno la necessità di acquistare un bene particolare direttamente da un dealer, ovvero il punto vendita che vende per l’appunto questi tipi di beni. Chi sceglie di acquistare un bene particolare si affida nella maggior parte dei casi ad una finanziaria o a un dealer (vale a dire un punto vendita), ottenendo così la liquidità necessaria per il suo acquisto. Il rimborso di questi finanziamenti avviene attraverso il versamento di rate mensili di importi uguali per tutte le mensilità previste.

Estinzione: cos’è e come avviene

L’estinzione da un contratto di prestito indica la perdita dell’efficacia, ovvero della validità di un contratto, che regola la concessione e l’erogazione di un finanziamento. Ad oggi, sono diverse le modalità con le quali oggi è possibile estinguere un contratto di prestito di tipo finalizzato oppure anche di tipo non finalizzato. Se scegli di estinguere un contratto, lo puoi fare per ragioni molteplici, tra cui ad esempio la rescissione o l’inadempimento, ma anche per effettuare una risoluzione oppure un recesso. A prescindere dalla motivazione per cui si sceglie di recedere da un contratto, ci sono delle regole specifiche che è bene seguire.

Il recesso non è altro che il diritto di poter sciogliere un contratto tramite la presentazione di una dichiarazione unilaterale comunicata alla parte opposta. Il recesso può essere svolto almeno fino a quando non viene sottoscritto e firmato il contratto, ovvero prima che perda la sua validità. Il recesso deve avere inoltre la medesima forma e anche le stesse caratteristiche del contratto originario di prestito. Il recesso può essere richiesto oggi in diverse forme, vale a dire una forma che è di tipo legale mentre l’altra di tipo convenzionale. Il recesso è chiamato legale nel momento in cui esso viene previsto per legge, mentre viene definito convenzionale quando è previsto dal contratto di prestito attraverso un’apposita clausola.

Quando si può decidere di recedere?

Sono diverse oggi le persone che si chiedono se sia possibile richiedere un recesso dopo che l’acquirente si trova in possesso del bene stesso. Ad esempio, uno di questi recessi ha a che vedere con la possibilità per l’acquirente di recedere dal contratto anche entro 14 giorni dalla data della firma del contratto che permette di regolare il prestito. Il diritto di recesso che può essere richiesto dal soggetto richiedente del prestito non prevede tuttavia il pagamento di una penale, tra le altre cose. Se si fa domanda del recesso sempre entro i 14 giorni, allora non è richiesto che il richiedente vada ad indicare una precisa motivazione per cui dovrebbe chiudere il contratto.

È bene che il recesso venga comunicato tramite l’invio di una lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Nella lettera bisogna quindi specificare ad esempio che il soggetto ha intenzione di procedere con il suo diritto di recesso ai sensi di una direttiva comunitaria, vale a dire la direttiva 48/2008 e in particolare l’art 125 ter del TUB. Tieni conto anche che di solito sono richiesti anche altre tipologie di requisiti che sono molto utili per compilare la lettera raccomandata. Ad esempio, occorre indicare la data di conclusione del contratto, e aggiungere in allegato il numero del contratto a cui ci si fa riferimento. Scopri come funziona nel dettaglio il recesso da un prestito finalizzato.